Il Premio Motumundi è attribuito annualmente a una persona che, con il suo impegno e la sua attività professionale in Italia o nel mondo, ha saputo offrire il proprio sapere per la tutela dell’ambiente e del clima, ma anche per la tutela della salute dell’uomo e del regno animale e, questo, sostenendo una più completa formazione umana e sociale. Una persona che sia “testimonial d’eccezione” di un modello comportamentale e di uno stile di vita.
Premio Motumundi
Il Premio Motumundi 2024 è stato conferito allo scienziato Roberto Danovaro, maggior esperto al mondo per la ricerca su Mari e Oceani nel decennio 2010-2020. Nelle precedenti edizioni del festival, il Premio Motumundi è stato assegnato a Simonetta Cheili, la prima donna a capo dei programmi di osservazione della Terra dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), Maria Cristina Fossi, scienziata di fama internazionale che ha fornito le prime prove al mondo degli effetti delle microplastiche sulle balene, Alice Imbastari, 12 anni, ambientalista e attivista per il clima, Filippo Giorgi, climatologo e Premio Nobel per la Pace 2007 insieme ad Al Gore.
All’artista, filantropo e attivista Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting, è, invece, stato assegnato, nel 2020, il Premio per l’Umanità Motumundi. Sting, che nel 1987 ha creato la Rainforest Foundation, da decenni opera in prima linea nel sensibilizzare il mondo a preservare la foresta pluviale amazzonica.
Quadrifoglio Green
Il Quadrifoglio Green viene assegnato a una persona impegnata a promuovere le migliori pratiche di sostenibilità ambientale, nonché quelle economiche nelle aziende agricole, oppure a chi è impegnato a promuovere, attraverso la comunicazione e la divulgazione, la tutela e la difesa del Pianeta. Nel 2023 il Quadrifoglio Green è stato assegnato al direttore del Castello di Albola Alessandro Gallo, enologo di antiche tradizioni è custode dei saperi che si tramandano da generazioni, nonché esempio di rispetto per l’ambiente quale patrimonio dell’umanità. La prima vincitrice del Quadrifoglio Green è stata Cecilia Primerano, giornalista del Tg1 RAI, la quale ha sempre dimostrato interesse e curiosità verso le nuove frontiere del cambiamento climatico dando anche concretezza al nuovo settore giornalistico ambientale.